mercoledì 6 giugno 2012

IL MIO VOTO VA RISPETTATO

Referendum Acqua del 12-13 GIUGNO 2011 Un anno dopo: Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti, il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati:  Berlusconi prima e Monti poi hanno reintrodotto quelle stesse norme che il referendum aveva abrogato per gli stessi servizi oggetto del primo quesito referendario, esclusa l'acqua;  Nonostante l'esito del referendum nelle tariffe continua a permanere la remunerazione assicurata per il capitale investito e, nelle bozze di revisione del sistema tariffario in corso di elaborazione, si vuole stabilizzare questa situazione reintroducendo sotto mentite spoglie quello che le cittadine e i cittadini italiani hanno tolto con i referendum;  Avanza il processo di creazione della cosiddetta "multiutility del nord" che rappresenta un'altro grave passo avanti nei processi di privatizzazione nel nostro territorio, ivi compresa l'acqua.  Permangono situazioni di inquinamento delle falde, che rappresentano una forma più nascosta, ma non meno insidiosa, di privatizzazione dell’acqua, dell’uso a fini di profitto privato di una risorsa pubblica che viene restituita alla collettività inquinata e degradata; BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell'istruzione, di precarizzazione dell’intera vita delle persone. Le politiche d'austerità ridimensionano il ruolo dell'intervento pubblico per poi alimentare l'idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio. E' in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle "esigenze dei mercati" sulla democrazia, ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro. E’ necessario ricostruire una nuova sfera pubblica, una riappropriazione sociale che consenta, con la democrazia partecipativa, alle cittadine e i cittadini di determinare nelle scelte fondamentali e nella gestione ordinaria che i beni comuni rispondano ai bisogni delle persone e ai cicli ecologici e non agli imperativi del profitto e del mercato. Per l'attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell'acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un'alternativa alle politiche d'austerità del Governo e dell'Europa. COMITATO ACQUA PUBBLICA BRESCIA stampato in proprio

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