martedì 30 ottobre 2007

LA SALVAGUARDIA DEL CREATO 14/09/2007

1° INCONTRO
Venerdì 14 settembre, sul tema:
Responsabilità degli individui e del mondo produttivo verso l’ambiente.

Introduce la prima serata il moderatore Silvestro Abrami. In rappresentanza del Consiglio Pastorale Parrocchiale di Ospitaletto, enunciando egregiamente ragioni e motivazioni delle tre serate in calendario, passando poi la parola a Don Gabriele Scalmana, collaboratore del settore “Salvaguardia del creato” per la diocesi di Brescia, che esordisce illustrando ai presenti, i due aspetti di responsabilità che il cristiano deve avere verso l’ambiente: “i fondamenti morali” e “i contenuti etici”.
I fondamenti morali perché?
1- Per amore alla vita. Atteggiamento ampiamente condiviso che ci vede singolarmente e costantemente pronti al rispetto dell’ambiente in cui viviamo, onde evitare di rompere quel delicato equilibrio insito nella natura stessa.
2- Per amore al futuro. Quale ambiente stiamo consegnando ai nostri figli? Guardiamoci attorno con un minimo di spirito critico, tenendo d’occhio i continui imput provenienti dai mass-media che ci avvertono dell’alto grado di inquinamento della nostra Valle Padana al pari delle tristemente note metropoli cinesi. Quale sarà il giudizio su di noi dei nostri nipoti e pronipoti?
3- Per il rispetto che i cristiani devono all’ambiente quale dono di Dio, consegnato all’UOMO per coltivarlo, custodirlo e condividerne equamente i frutti. Questo vuol dire che l’inquinamento è dovuto ad una cattiva e poco responsabile gestione del dono divino da parte dell’uomo, il cui scopo dovrebbe essere invece quello di rendere la terra sempre più vivibile per noi e le generazioni future.
Quali sono i comportamenti etici verso l’ambiente del buon cristiano?
1-L’atteggiamento individuale e delle famiglie per uno stile di vita sobrio e povero. Povertà non è miseria, ma una beatitudine evangelica che porta al rispetto delle cose, al risparmio delle risorse e ad una relazione felice con la natura, segno della sapienza e dell’amore divino.
2-Le istituzioni pubbliche devono fare scelte per il bene comune e non per interessi più o meno specifici. Gestire in modo oculato il territorio, sia a livello comunale (piani di gestione) sia regionale (strade,cave, rifiuti), incentivando l’utilizzo dei pannelli solari e delle biomasse agricole.
3- Dobbiamo fare una profonda riflessione e seria analisi sul mondo produttivo a livello macroeconomico, chiedendoci a cosa ci sta portando questa economia basata esclusivamente sul profitto, il consumismo e la competizione. E’ questa la strada giusta? O è meglio studiarne una a livello più umano?
Ha preso poi la parola Gianluca Beschi, coordinatore del gruppo progetto per la responsabilità sociale di SABAF SpA, sottolineando le caratteristiche fondanti dell’azienda in cui lavora, dove, accanto alla continua ricerca di prodotti innovativi, viene data una elevata importanza alla sicurezza e alla valorizzazione della persona. Una particolare attenzione al rispetto dell’ambiete ch si monetizza nella nuova produzione di bruciatori Sabaf, che danno una resa superiore a quelli standard (65% vs. 52%) che consente un risparmio di gas pari al 20% circa. Anche la recente e innovativa produzione di rubinetti in alluminio, rispetto a quelli in ottone, consente un risparmio energetico nella produzione ed un minore peso del prodotto con riduzione di consumi per imballo e trasporto.
Gianluca Delbarba, giovane presidente di COGEME SpA, prende la parola come terzo e ultimo relatore della serata, presentando la società che dirige la quale si occupa di servizi ai cittadini con particolare attenzione al territorio. Nata dal sodalizio di pochi comuni bresciani, ora è proprietà di ben 67 Comuni e due Comunità di Enti Locali.
La “La responsabilità sociale d’Impresa” si esplica nella continua ricerca per il conseguimento di una migliore qualità dei servizi erogati rispettando l’ambiente. Prova tangibile è la realizzazione dei depuratori della Franciacorta (Rovato) e del Gandovere (Torbole Canaglia) che una volta ultimati depureranno le acque fognarie, rispettivamente, di 8+10 Comuni limitrofi, sostituendo 6+9 impianti ormai inefficienti. Nel prossimo futuro si punterà ad incrementare la raccolta differenziata passando dall’attuale 37% al 60% con la necessaria e doverosa collaborazione dei cittadini, tramite i servizi di raccolta domiciliare.
La Cogeme produce anche energia elettrica pulita tramite la società Sageter Energia con una decine di centrali nei settori idroelettrico, biogas e altre fonti alternative.
Cogeme si impegna anche nel campo educativo gestendo annualmente un centinaio di interventi didattici incontrando presso le scuole altre 2.000 alunni e realizzando apprezzati programmi di educazione ambientale.
La Fondazione Cogeme Onlus, promuove e sostiene numerosi progetti per la tutela ambientale (Ingegneria Naturalistica, ricerche socio-demografiche, Carta della Terra).

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