mercoledì 21 novembre 2007

SALVAGUARDIA DEL CREATO terza serata

3° incontro
Venerdì 28 settembre, sul tema:
Dalla banche armate alle tesorerie etiche e alle parrocchie disarmate.
Iniziano l’intervento serale i due moderatori nelle persone di Marco Zangrandi i rappresentanza dell’AGE, delle ACLI e del “borgo di Lovernato”, e Daniele Pigoli in rappresentanza del comitato Salute e Ambiente. La serata vede la presenza di un solo relatore in quanto il Dott. Giorgio Beretta non ha potuto presenziare per motivi di salute.
A Don Fabio Corazzina quindi il compito di delineare il tema dellaserataproiettando sullo schermo l’immagine di un gruppo di monaci della ex Birmania, governata da un crudele e repressiva dittatura militare, dove si stanno vivendo momenti di brutale repressione con centinaia di morti e migliaia di arresti tra monaci e civili inermi, colpevoli di aver manifestato pacificamente con cortei capeggiati dai monaci stessi lungo le vie della capitale. Chiesto un momento di silenzio come segno di solidarietà a tali eventi, don Fabio entra nel vivo del tema partendo da una data, dicembre 1999, quando sulle riviste Missione Oggi, Pigrizia e Mosaico di Pace, si lancia la “Campagna di pressione alle banche armate” per favorire un controllo attivo dei cittadini sulle operazioni di finanziamento/appoggio delle banche al commercio di armi. Tutto ciò sfocia nella legge 185 del 1990, voluta dalle associazioni che negli anni 80 avevano lanciato una “Campagna contro i mercanti di morte”. Applicata con rigore, per pochi anni questa legge ha prodotto un effetto inibitorio sui produttori d’armi italiani. In seguito si è registrato un progressivo rilassamento tanto che nell’ultimo quinquennio si è arrivati al livello di vendita del 40% delle armi italiane ai paesi del sud del mondo. Questa legge è stata continuamente violata da parte di tutti i governi fin qui succeduti nell’ultimo decennio. In questo commercio di armi le banche svolgono un ruolo di primaria importanza, con incassi di “compensi di intermediazione” che nei soli ultimi 5 anni, superano i 160 milioni di €. Si tratta di utili che anche noi percepiamo se investiamo o affidiamo a queste banche i nostri risparmi. Spesso la responsabilità diffusa di questi crimini passa anche attraverso l’ignoranza di chi considera a posto con la coscienza.
La campagna contro le banche armate interroga anche gli enti locali, chiedendo loro di definire dei “criteri etici” nella scelta della propria tesoreria, ed allo stesso modo le stesse domande riguardano anche le parrocchie ed i vari enti ecclesiali, chiedendo loro di fare scelte bancarie eticamente più oculate. Ovviamente il tema riguarda anche ognuno di noi.

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