Venerdì 12 Settembre 2008
Oratorio S. Giovanni Bosco
Aula Magna
h. 20,30
“ una nuova sobrietà per abitare la terra”
Relatori:
Prof. Maurilio Lovatti
Padre Nicola Colasuonno
Moderatore:
Prof. Giovanni Nicolì
PROF. MAURILIO LOVATTI
1. La relazione dell’uomo con il mondo è un elemento costitutivo dell’identità umana. Si tratta di una relazione che nasce come frutto del rapporto, ancora più profondo, dell’uomo con Dio. Il Signore ha voluto la persona umana come Sua interlocutrice: solo nel dialogo con Dio la creatura umana trova la propria verità, dalla quale trae ispirazione e norme per progettare il futuro del mondo, un giardino che Dio le ha dato affinché sia coltivato e custodito (cfr. Genesi 2,15)
1.a Antico Testamento: la creazione è sempre oggetto della lode nella preghiera di Israele
1.b Mondo classico: caos e cosmo
1.c Pensiero moderno: Galileo, Bacone, Newton: scienza e tecnica.
2. «Dobbiamo avere cura dell’ambiente: esso è stato affidato all’uomo perché lo custodisca e lo coltivi con libertà responsabile, avendo come criterio orientatore il bene di tutti» (Benedetto XVI, Messaggio per la Giornata mondiale per la pace 2008)
2.a cenni ai dati essenziali del degrado ambientale
2.b triplice esigenza di giustizia: verso le future generazioni, verso i poveri, verso il mondo intero
2.c il concetto di "salvaguardia del creato".
3. magistero della chiesa
3.a I risultati della scienza e della tecnica sono, in se stessi, positivi: i cristiani "nemmeno pensano a contrapporre quello che gli uomini hanno prodotto con il proprio ingegno e la propria forza alla potenza di Dio, né che la creatura razionale sia quasi rivale del Creatore; al contrario, sono convinti piuttosto che le vittorie dell’umanità sono segno della grandezza di Dio e frutto del suo ineffabile progetto" (Gaudium et Spes)
3.b Se l’uomo interviene sulla natura senza abusarne e senza danneggiarla, si può dire che interviene non per modificare la natura ma per aiutarla a svilupparsi secondo la sua essenza, quella della creazione, quella voluta da Dio. Così facendo aderisce al disegno di Dio. Dio ha voluto che l’uomo fosse il re della creazione. In fondo, è Dio stesso che offre all’uomo l’onore di cooperare con tutte le forze dell’intelligenza all’opera della creazione.
PADRE NICOLA COLASUONNO
IL GRIDO DEI POVERI E LA SALVAGUARDIA DEL CREATO.
Oggi é evidente l’affermazione di un modello di sviluppo aggressivo e irresponsabile. L’umanitá si trova ormai con le spalle al muro: con questo sistema distorto non ci sono vie d’uscita. "La nostra generazione assiste alla fine del disegno di sviluppo basato sul modello industriale – basato sul presupposto di natura come un pozzo senza fondo - e all'inizio di una civiltà basata sulla sostenibilità di tutte le forme di vita. La pietra miliare che separa queste due concezioni del mondo, senza dubbio, è la consapevolezza della crisi ecologica" (I poveri possiederanno la terra - Documento di vescovi e pastori del Brasile sull’ecologia, 2006).
Due concezioni del mondo: se vogliamo davvero cominciare una ‘purificazione ecologica della mente e del cuore', dobbiamo assumere una nuova visione del mondo, in tutte le sfere di esistenza e relazione.
La risposta alla crisi ecologica non può essere semplicemente una corsa a tappar buchi, cucire le ferite della terra. Oggi abbiamo urgente bisogno di un movimento di conversione radicale, così come in varie epoche bibliche il Padre della Vita ci ha chiesto, con voce di supplica e di comando.
Il paradigma ecologico che accettiamo di assumere ci mostra la complessità delle relazioni e l'interconnessione degli elementi.
- Non possiamo più affrontare una sfida ecologica isolandola dal contesto sociale, culturale e anche religioso in cui si inserisce. E' in questione una visione diversa del mondo, che richiede conversione, nuovi atteggiamenti e nuovi obiettivi negli occhi e nella pratica di ogni persona, chiesa e società.
- - Allo stesso modo, non possiamo lavorare sui problemi ecologici tralasciando il forte vincolo che questi hanno con l'attuale struttura economico-finanziaria, risultato di precise scelte politiche. Tutti i progetti di difesa dell'ambiente hanno bisogno del supporto di una rete di gruppi e movimenti strutturata e riconosciuta, capace di fare pressione sulle strutture economiche e politiche locali e multinazionali, orientando cosi parte delle loro scelte e priorità.
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